L’aquila dei Sibillini

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L’aquila con la sua apertura alare di oltre due metri, una vista straordinaria, artigli robusti e becco affilato è la magnifica regina dei cieli e della montagna.

All’apice della piramide alimentare è essenziale per la catena biologica e la sua presenza certifica la qualità del territorio dove decide di nidificare.

Futura è il nome della giovane aquila nata probabilmente a inizio marzo in una zona del Parco Nazionale dei Monti Sibillini dove da tempo non si registrava la presenza di questo meraviglioso rapace, e subito ha acceso l’entusiasmo e l’orgoglio di chi ama e vive le Marche.
Futura è il nuovo simbolo di speranza per questa terra dell’Appennino centrale maltrattata prima dallo spopolamento, poi dal sisma e da tutte le ferite connesse.
Allo stesso tempo la presenza dell’aquila reale è anche un monito che invita al rispetto della montagna, diretto in particolare ai tanti che oggi l’hanno rivalutata o scoperta affollandola come luogo sicuro e capace di donare energia e serenità.

L’aquilotto nato indisturbato proprio nel periodo del lockdown è diventato protagonista del documentario “Futura, regina dei Sibillini”, realizzato dall’associazione “L’occhio nascosto dei Sibillini”.

Nei primi giorni di marzo, Lorenzo Lambertucci, Stefano Ciocchetti e Giuseppe Del Balzo Ruiti – fondatori dell’associazione che studia e tutela il territorio del parco – avvistano nei cieli una coppia di aquile reali impegnata nel volo a festoni utilizzato per il corteggiamento.

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© L’Occhio dei Sibillini

Dopo 69 lunghi giorni, alla prima possibilità di tornare su quel luogo, i tre appassionati iniziano l’osservazione costante della coppia, individuando il nido e trovando con grande meraviglia il giovane aquilotto.
Mesi di appostamento distante e mimetizzato nel rispetto dei principi etici della fotografia naturalistica, ma consapevoli che le aquile vedevano la loro presenza non considerandola però minacciosa, portano al video documentario realizzato in collaborazione con il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, i Carabinieri Forestali e il supporto tecnico di uno zoologo.

L’ubicazione del nido rimane segreta per mantenere intatta e indisturbata la presenza delle aquile che per altri anni voleranno nell’areale ampio circa 30 km e scelto per nidificare e cacciare in modo esclusivo.
Futura invece intraprenderà un viaggio in solitaria per 2 o 3 anni circa fuori da questo territorio, mentre la coppia nidificherà in altri anfratti della parete e forse nella prossima stagione regalerà ai Sibillini e alle Marche una nuova sorpresa.

Con grande spirito di osservazione e in totale rispetto, per tutti sarà possibile vedere volteggiare la coppia di aquile che si aggiunge a quelle già conosciute nell’area protetta dei Sibillini.
Con molta fortuna durante il giorno si potrà individuare la madre che controlla il nido da lontano per non farlo trovare da chi lo può minacciare.
Pochissime volte al giorno il padre porterà le prede catturate dalle praterie a quote più alte dove l’attività di coltivazione e pastorizia del passato è oggi preziosa alle aquile per disporre di spazi liberi da alberi e cespugli dove il super predatore dei cieli preferisce esercitare il suo istinto.

Intanto Futura, giovane aquila reale dal becco e dalle zampe gialle, nata indisturbata seguendo i regolari cicli della natura mentre l’attività dell’uomo era ferma, esplorerà la nostra regione e territori lontani per affermare il suo fascino simbolo di potenza e fierezza, molto spesso utilizzato come emblema dai grandi imperi e oggi preso in prestito per far volare altissima la voglia di un nuovo futuro.

di A. Carlorosi