Peglio, il Borgo dove si tocca la luna
Un Viaggio onirico tra arte, mito e natura
Nel cuore dell’Appennino Marchigiano, Peglio emerge come un borgo sospeso tra sogno e realtà, dove l’arte si fonde con il mito e il paesaggio in un incontro che sfiora l’incanto. Questo piccolo borgo, arroccato su uno sperone di roccia gessosa, offre una vista mozzafiato che abbraccia l’intero territorio marchigiano, dal fiume Metauro ai monti dell’orizzonte, fino alle dolci colline che declinano verso il mare.
Peglio: storia e panorami
Con una storia che affonda le radici nell’epoca romana, Peglio si presenta oggi come un autentico balcone naturale a 534 metri d’altitudine. Le sue origini, legate al termine “pileum”, evocano l’immagine di un borgo che ha saputo conservare il fascino dell’antico castrum, con le sue case disposte su più livelli e le stradine che si snodano in un labirinto di bellezza.
L’arte che incontra il cielo
Il vero incanto di Peglio si svela raggiungendo la sua sommità, dove arte, paesaggio e mito si intrecciano in un dialogo senza tempo. Qui, l’alta Torre Campanaria del XIII secolo diventa il palcoscenico di “Il Sogno di Fantaso”, una scultura che simboleggia il desiderio umano di toccare l’infinito. Quest’opera, insieme a molte altre installazioni artistiche, trasforma Peglio in un museo a cielo aperto, dove ogni angolo rivela una storia, un sogno, un’emozione.
Un borgo che inspira arte e poesia
Peglio non è solo un luogo di straordinaria bellezza paesaggistica, ma anche un serbatoio di ispirazione artistica e poetica. Le opere d’arte contemporanea che punteggiano il borgo dialogano con il paesaggio, creando quadri tridimensionali viventi. Murales, sculture e versi poetici, come quelli di Paolo Volponi, illuminano i vicoli e le facciate, raccontando storie di vita quotidiana e sacralità rurale.