Sui pedali del mantice

Giacomo Medici

Dalle Marche in Germania accompagnato a suon di musica

Un’impresa mirabolante quella compiuta dal cantante Giacomo Medici che, dopo esser approdato in Patagonia in occasione di un suo tour ed essersi spinto fino a Ushuaia, la città più a sud del mondo, si esibisce in una nuova e inedita performance, documentata da un video uscito recentemente dal titolo “Sui pedali del mantice”, in cui unisce due sue grandi passioni: il canto e il viaggio, intrapreso sulle due ruote. “Musica, avventura, sogni, sudore, voglia di correre verso luoghi mai visitati per tornare, un giorno, con occhi diversi. Il tutto fermandosi, ad ogni tappa, per cantare al mondo la voglia di libertà e di fusione con realtà differenti; questo è lo spirito che ha dato vita al progetto”, commenta Medici,  cantante attivo  nel mondo dell’opera come baritono ma vicino anche ad altre realtà musicali, tanto da essere noto in Argentina come “l’italiano che canta il tango” e da essere stato finalista, in qualità di cantautore, al Premio Fabrizio De Andrè. Tra le sue collaborazioni passate anche quella con il Premio Oscar Woody Allen.

Il cantante, originario di Jesi, in sella alla bicicletta è partito alla volta della Germania percorrendo un “pentagramma immaginario” insieme ad artisti, cantanti e musicisti icone della musica che hanno poi realizzato delle esibizioni diverse sperimentando generi musicali, dall’opera lirica al jazz, dal tango al folk e al world music. Un viaggio intervallato dalle note musicali attraverso le strade di mezza Italia. La città di partenza è stata Castelfidardo, la patria del mantice, nel punto dove si trova il busto di Paolo Soprani, fondatore dell’industria della fisarmonica in Italia, luogo che ha dato vita al museo stesso della fisarmonica. “Un filo rosso che collega a livello musicale e con i pedali le tappe del PIF Around”, dice Ruben Cittadini, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Castelfidardo, che ha preso parte al tour insieme al cantante. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Premio Internazionale della Fisarmonica, il PIF Around e il format Pentagramma a Pedali, ideato da Medici stesso, ha calcato, come prima tappa, le strade di Filottrano, dove il cantante ha incontrato il fratello di Michele Scarponi, Marco, insieme al quale ha ricordato con affetto il compianto ciclista. Tappa anche tra i crinali del fermano con Daniele Di Bonaventura, artista, compositore, pianista, bandoneonista che ha calcato i palcoscenici internazionali e che, oltre alla musica, nutre una profonda passione anche per il ciclismo.

Giacomo Medici_3

“Quando faccio un giro in bicicletta in questi luoghi è un ritorno a casa, mi dà una carica di idee e energie non indifferenti”, riferisce a Medici. Altra tappa Pesaro, Città Creativa Unesco della Musica, luogo natale del compositore Gioacchino Rossini. Proprio qui, “in un ambiente magico, dove si sente vivo e fervido l’amore di Rossini per la città e per la musica”: queste le parole della pianista pesarese Francesca Matacena, il baritono si è esibito, cantando affacciato dalla finestra da Casa Rossini, intonando la celebre aria “Le femmine d’Italia son disinvolte e scaltre, e sanno più dell’altre l’arte di farsi amar”, accompagnato dalla Matacena. Prima di lasciare Pesaro, tappa obbligata è la residenza estiva del maestro Luciano Pavarotti e anche qui, al pianoforte del tenore, il nostro si esibisce omaggiando l’artista modenese. A Rimini, insieme a Davide Baroncini, appassionato di bicicletta, musica e viaggi (ha girato il mondo proprio su due ruote insieme alla sua compagna Marina) omaggiano un mito del ciclismo nato a Cesenatico, Marco Pantani. Sempre a Rimini, Medici e Cittadini ricordano il regista Fellini, a Borgo San Giovanni, dove venivano girate le iniziali e più celebri sequenze dei suoi film. E sulle note della fisarmonica di Antonino De Luca, giovane jazzista Ambasciatore della Fisarmonica di Castelfidardo, i nostri partono alla volta di Castelvetro di Modena, e poi Maranello, Cento, dove hanno ammirato le meravigliose chitarre del liutaio Luigi Mozzani. Quindi Padova, Venezia, Gorizia, in cui Medici si è esibito insieme al Bareté Quartet. E ai confini dell’Italia, a Povoletto, a due passi da Udine. Klinghental, in Germania, tappa conclusiva di questo itinerario, gemellata da anni con il Comune di Castelfidardo, è unita alla città marchigiana dal profondo amore nutrito nei confronti della fisarmonica, alla quale è dedicato un museo cittadino. Qui, Medici si è esibito in una toccante performance intonando, su richiesta del pubblico, “O sole mio”.

di I. Cofanelli