Benvenuti ad Offida: artigianato, divertimento e tipicità

Uno dei Borghi più belli d’Italia. A pieno titolo aggiungiamo noi. Offida è davvero una gemma incastonata nell’interno del Piceno.
Prima di arrivare all’incontro con il primo cittadino, un giro veloce della cittadina ci mostra già la sua anima medievale. A farci da guida alla scoperta dei tanti tesori, il sindaco Valerio Lucciarini De Vincenzi che ci accoglie nello splendido Palazzo Comunale.

Ci racconta un po’ della storia di Offida?
“L’origine di Offida si perde nella notte dei tempi. Non è possibile indicare una data precisa per la sua fondazione, anche se possiamo datarla nel momento storico medievale. Al tempo dei Guelfi e dei Ghibellini era sotto il dominio della parte Fermana, l’ultimo baluardo di questa terra in contrasto con la fazione Ascolana. Oggi di queste origini riportiamo ben poco dal punto di vista sentimentale perché ci sentiamo in forte vicinanza con il Piceno e in particolar modo con l’ascolano. Offida ha trovato la propria capacità rappresentativa in primis nell’aspetto religioso: tutt’ora è sede del convento delle Monache Benedettine di clausura, nel chiostro di San Marco nel centro storico, e dei Frati Francescani presso il Chiostro di San Francesco. La Chiesa di Santa Maria della Roccia poi testimonia a pieno la vocazione religiosa di Offida, che è stata importante anche per il proseguo e la prospettiva rinascimentale della nostra città, che venne appunto insignita di tale titolo nel 1831 grazie a Papa Gregorio XIV. Attorno alla metà del ‘700 poi possiamo datare la nascita di una grande tradizione offidana: quella carnascialesca. Infatti dove oggi è situata la Sala Consiliare nacque il primo teatro, così ci dicono alcuni documenti storici ritrovati dopo il 1770 che ci raccontano la volontà del comune e poi dei privati di costruire un teatro. Già dati tempi antichissimi poi a caratterizzarci fu l’arte del Merletto a Tombolo. Le merlettaie usavano praticare questa vera e propria arte, che si è tramandata nel tempo e fino ad oggi permettendo di creare prodotti di artigianato artistico che negli ultimi anni ci hanno consentito di rappresentare l’Italia in molte fiere internazionali in tutto il mondo: Finlandia, Portogallo, le Americhe. A Offida la storia si intreccia con l’arte, con il folklore, con l’artigianato. Tutto questo fa parte da sempre della nostra tradizione”.

Bove finto


Se dovesse invogliare un turista a passare da Offida, quali carte si giocherebbe?
“Senza dubbio, il Carnevale! Un periodo straordinario che parte dal 17 gennaio, data della festa di Sant’Antonio Abate che di fatto apre le “danze” delle congreghe storiche: dei gruppi musicali mascherati che vivacizzano attraverso le loro sinfonie il periodo carnascialesco. E’ un turismo destagionalizzato, inverale e sicuramente il più alto punto di eccellenza che possiamo proporre a chi vuole visitare Offida. Protagoniste del Carnevale sono non sole le strade ma anche il Teatro Serpente Aureo, realizzato nel Cortile di Tramontana. Meravigliosa poi è la nostra piazza del Popolo col palazzo comunale; una straordinaria opera che ci caratterizza. Anima di Offida è il suo centro storico, molto abitato e molto vivo: il 98% è abitato e qui ci sono i maggiori servizi. Non posso non citare poi il Merletto a Tombolo e la settimana che da quattro anni gli dedichiamo: un appuntamento immancabile che noi promuoviamo nella prima settimana di luglio, con una vera e propria mostra mercato dei merletti di tutta Italia e una partecipazione di carattere internazionale.

Il merletto è la memoria storica di Offida, che tendiamo a tramandare attraverso il riconoscimento del marchio del Tombolo di Offida ed un museo inaugurato nel 1997 che – insieme al Museo Archeologico del nostro concittadino Guglielmo Allevi e al Museo delle Tradizioni Popolari – oggi la tradizione offidana. E poi Santa Maria della Rocca straordinaria chiesa che fornisce e stimola delle atmofere molto particolari. Spostandoci sul lato enogastronomico, non posso che citare l’Enoteca Regionale, motivo di promozione e valorizzazione turistica e territoriale e segno della grossa capacità produttiva del vitivinicolo che abbiamo nel nostro territorio.
A questo vanno poi aggiunte le tantissime iniziative che soprattutto nel corso dell’estate prendono corpo ad Offida. Una tra tutte è Ciborghi d’Italia: ci siamo inventati questo Festival delle cucine tradizionali dei Borghi più belli d’Italia che ha visto la consacrazione da parte dell’Anci che l’ha accreditata come iniziativa nazionale di punta del Club”.


Offida è anche riconosciuta come patria dell’enogastronomia. Che cosa ci consiglia di assaggiare?
“Partiamo da un primo piatto: i Taccu’. Una pasta fatta di farina e acqua molto buona nella sua semplicità. Poi c’è il pollo alla Ngip Ngiap, un secondo piatto molto ricco che ha tra i suoi ingredienti principali lardo ed olio d’oliva. Non potete non concedervi anche una fetta di chichiripieno, una pizza ripiena  – alla quale dedichiamo una delle più antiche sagre italiane arrivata alla 60esima edizione – con tonno, alici e capperi. E poi c’è il Funghetto dolce offidano, povero nella sua fattezza – gli ingredienti di base sono acqua, zucchero e anice – ma molto buono.
E poi…arriviamo al vino. Offida porta il nome di una DOCG, un vino pregiatissimo che sta andando per la maggiore a livello mondiale. I vitigni sono la Passerina, il Pecorino e l’Offida Rosso; vini che insieme al Falerio e al Rosso Piceno arricchiscono molto questo paniere di tipicità già molto importante”.