Viaggio tra le meraviglie sotterranee

Ipogeo Piagge

Ci sono diversi modi di scoprire le Marche. Questa volta il nostro viaggio avverrà in un mondo sorprendente e in gran parte sconosciuto. In passato sappiamo già che molti popoli hanno vissuto nelle Marche, caratterizzando sia la superficie visibile al giorno d’oggi, sia il sottosuolo. Luoghi sotterranei inimmaginabili, alquanto fascinosi e misteriosi che si trovano sotto i nostri piedi. Le Marche sotterranee vantano numerosi itinerari ipogei fatti di cunicoli, profonde grotte, sale pagane, luoghi di culto, cisterne …un viaggio di grande respiro non solo geografico tutto da scoprire!

IPOGEO DI PIAGGE

In prossimità dell’ingresso medioevale del castello di Piagge, oggi Comune di Terre Roveresche, a due passi dalla sua cinta muraria una porta conduce in un piccolo, misterioso mondo sotterraneo. Scendendo i gradini di tufo irregolari e livellati dal tempo, si accede all’Ipogeo di Piagge, un ambiente sotterraneo scavato nel suolo e nella storia. La grotta è venuta alla luce in seguito ad una ricerca storica iniziata nel 1996 da parte dell’architetto Gabriele Polverari. Si tratta di un luogo dalla suggestione unica come unica è la sua realizzazione avvenuta per opera dell’uomo secoli fa che richiama a sé visitatori e studiosi da tutto il mondo.

Il corridoio principale intersecato da bracci orizzontali fa sentire il visitatore come nella navata principale di una chiesa ricavata direttamente nel ventre del sottosuolo. La funzione sacrale di questo luogo è confermata dalla sua pianta cruciforme e dalla presenza di simboli antichissimi riconducibili a un Cristianesimo arcaico, in cui si confondono ancora icone pagane. Sia le pareti che la volta sono infatti decorate con incisioni di varia e misteriosa natura, tra cui tra tutti spicca il cosiddetto fiore della vita, un fiore a sei petali stilizzato e simmetrico utilizzato già in epoca precristiana. Diverse sono invece le croci di varie dimensioni rintracciabili in vari punti della grotta, mentre più difficilmente decifrabile è il simbolo floreale, probabilmente un giglio. L’ipogeo racchiude molti altri misteri, dubbi e ipotesi che lo rendono così magico e ancora pronto a offrire nuove scoperte.

GROTTE DI CAMERANO

Una città sotterranea si snoda sotto il centro storico di Camerano, nel territorio del Parco Regionale del Monte Conero. Nessuna documentazione sembra attestare con certezza date, funzioni e utilizzi di questo luogo ricco di fascino. Scoperte nel 1944 oggi sono conosciute come le grotte di Camerano. Costituite da numerosi cunicoli labirintici hanno la caratteristica di essere disposte su più livelli profondità.

Ogni grotta ha un suo nome ben definito che deriva dai palazzi soprastanti ed anche una planimetria precisa che la caratterizza: Grotta Manciforte, Corraducci, Trionfi, Burchiani, Ricotti (per citarne alcune), androni e interstizi, scavati nell’arenaria, nell’argilla e nel tufo. Alcune ipotesi ricondurrebbero a costruzioni Picene e la loro funzione verrebbe ricondotta alla conservazione del vino, ad usi abitativi, rituali o difensivo. Nella data della scoperta infatti le grotte ebbero un ruolo di rifugio dai bombardamenti. Disseminati negli spazi simboli sacri, numerologia, croci trilobate, disposizioni degli spazi secondo lo schema richiesto per le riunioni massoniche, stanze circolari finemente decorate e capitelli.

GROTTE DI OSIMO

Una fitta rete di gallerie, cunicoli ed ambienti sotterranei scavati a più livelli, spesso collegati tra loro verticalmente mediante pozzi o camini compongono quello che oggi è divenuta attrazione turistica delle Marche: le Grotte di Osimo. Con un percorso di circa 9 km sotterranei scavati su 5 livelli di profondità, l’ultimo dei quali non è fruibile perché corrispondente al livello dell’acqua. Le grotte si snodano principalmente sotto palazzi nobiliari, chiese ed edifici di vario genere.

Le grotte che si possono visitare sono: la Grotta del Cantinone, la Grotta di Piazza Dante, la Grotta Riccioni e la Grotta Simonetti. Una vera e propria città sotterranea millenaria, sede di riti sacri e incontri segreti, che anima la fantasia di leggende e storie popolari, attraversando vasti periodi storici, dall’epoca romana al Medioevo, fino alla Seconda Guerra Mondiale. Bassorilievi, incisioni, disegni simbolici, raccontano sembrano testimoniare la presenza di Ordini Templari e guidano il visitatore alla scoperta di questi luoghi, in un viaggio sensazionale, ricco di storia ed esoterismo.

IPOGEI DEL CASTELLO DI MONSAMPOLO

Ben 120 metri di camminamenti ipogei percorribili si snodano sotto il colle di Terra Vecchia tra le mura dell’antico castello e le cantine dei palazzi nobiliari del piccolo borgo Piceno.
Passaggi, cunicoli, grotte, scalinate, botole, nicchie, pilastri, capitelli e archi di vario genere, tutto straordinariamente concepito per uno sfruttamento ottimale degli spazi. 

Le condizioni climatiche del luogo molto fredde e umide ci possono ricondurre a pensare che le gallerie sotterranee abbiano avuto in primo luogo nel tempo una  funzione di deposito e magazzino di cibo, ma certamente hanno rappresentato anche luoghi di fuga in caso di pericolo. In zona non vi sono ipogei eguali e la singolarità del luogo può dare spazio ad interpretazioni certamente più suggestive e accattivanti. Oggi il loro interno è impreziosito da una mostra permanente di presepi realizzati dall’artista locale Luigi Girolami.

LE CISTERNE ROMANE  DI FERMO

Sono il simbolo dell’antica Firmum Picenum, sono il più grande serbatoio romano d’Italia con una portata di 15.000 m3 e sono rimaste magnifiche e funzionanti per più di 2000 anni. Un’architettura colossale, suggestiva e sbalorditiva: è un’enorme vasca rettangolare sotterranea di circa 65 x 30 metri suddivisa in trenta stanze disposte su tre file parallele.
Nel corso dei secoli i proprietari delle abitazioni sovrastanti hanno utilizzato le camere delle Grandi Cisterne come cantine private, mentre durante la Seconda guerra mondiale furono utilizzate come rifugio contro i bombardamenti. Ogni camera è collegata alle altre con archi a tutto sesto di diverse ampiezze. Rappresentano un eccellente esempio delle principali tecniche costruttive dei romani.
Oggi si accede alle Grandi Cisterne da via degli Aceti. L’antico ingresso romano e quelli medievali sono invece murati e visibili solo dall’interno.