Le meraviglie ormeggiate nel Porto Antico di Ancona

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Un ampio golfo naturale protetto da due colli, una conformazione naturale preziosa che ha attirato varie popolazioni fin dalle epoche più antiche. Furono infine i Dori, nel VI secolo a.C., a stabilirvisi, fondando Ancona, Ankòn, che significa “gomito”, proprio in virtù della particolare conformazione che assume il territorio.

Il porto di Ancona per secoli è stato uno dei più importanti dell’Adriatico, e a testimonianza di questo oggi abbiamo la fortuna di poter ammirare le bellezze storiche e architettoniche che la storia ha ormeggiato nel Porto Antico.

Non bastasse la peculiare atmosfera che si respira in ogni grande porto cittadino, o l’ombra proiettata dal Colle Guasco su cui si erge la figura del duomo di San Ciriaco, il porto di Ancona, che si sviluppa dalle propaggini del centro storico, senza soluzione di continuità, ospita monumenti eccezionali, che testimoniano la sua gloriosa storia. Il più impressionante e rappresentativo è senza dubbio l’Arco di Traiano, eretto agli inizi del II secolo d.C. per glorificare l’imperatore Traiano, che si era ampiamente speso per potenziare e accrescere il porto di Ancona. La sua maestosa sagoma rende la scenografia del Porto Antico unica nel suo genere. Il varco posto sopra il grande podio, contornato dall’enorme struttura di marmo, si apre come un obiettivo verso il mare e il resto del porto, li incornicia, offrendoci uno spettacolo fantastico.

Non da meno dell’imperatore volle essere papa Clemente XII, che nel XVIII secolo diede l’incarico al celebre architetto Luigi Vanvitelli di progettare le opere di potenziamento del porto di Ancona. L’autore del celebre Lazzaretto, situato a poca distanza, creò un arco trionfale, l’Arco Clementino, pensato come la nuova porta d’ingresso alla città e dedicato al suo committente. Posto in modo significativo e altamente suggestivo in parallelo con l’Arco di Traiano, queste due figure quasi speculari creano un’ambientazione di impressionante bellezza e maestosità.

Ancona porto
© A. Tessadori

Monumenti che ne richiamano altri, moderno che si unisce con l’antico, costruzioni che danno il benvenuto a chi dopo un lungo viaggio in mare tocca finalmente terra. È tutto questo che ha ispirato Enzo Cucchi quando, nel 2017, ha realizzato un’opera d’arte contemporanea, la Fontana dei due soli. Lunga 15 metri, il suo nome rimanda a una delle caratteristiche più sorprendenti di Ancona, che proprio per la sua forma a gomito permette di ammirare sia l’alba che il tramonto sul mare. Ma il riferimento è anche esplicitamente rivolto alla Fontana del Calamo, in corso Mazzini, nel centro storico. Entrambe le fontane, quella contemporanea come il suo modello rinascimentale, sono caratterizzate da 13 cannelle da cui scorga acqua dolce. Un legame indissolubile tra passato e presente, terra e mare, uniti dall’arte.

Ancona_fontana del calamo
© A. Tessadori

Passeggiare nelle ampie zone pedonali del Porto Antico regala emozioni sempre nuove. Ai riflessi evanescenti del mare da un lato ci accompagnano, dall’altro, preziose testimonianze di epoca medievale, costituite dalle mura, dai magazzini e dalla curiosa Casa del Capitano. Sono tutte queste incredibili bellezze a guidarci fino all’estremità del porto, nel molo Nord, la punta della città volta ad Oriente, dove troviamo la Lanterna Rossa, uno dei simboli più romantici di Ancona. È il luogo ideale dove sedersi e perdersi nella contemplazione del mare, magari mentre il sole che tramonta tinge il cielo dello stesso colore della Lanterna.