Jesi presenta il suo nuovo Museo Archeologico

Jesi, città esemplare  per la capacità di preservare un patrimonio secolare architettonico, artistico e culturale altamente suggestivo, si arricchisce di una nuova perla da visitare. Se vi trovate a passeggiare per il corso Giacomo Matteotti di questa ridente cittadina spostatevi lungo la parallela via XV Settembre: una sorpresa vi attende!  Si tratta del nuovo Museo Archeologico che vanta una importante collezione di  statue di età Giulio-Claudia.

All’interno dell’elegante Palazzo Pianetti, sede della nota Pinacoteca Civica, da oggi l’accesso non sarà solo al primo piano per ammirare il fasto della Galleria degli Stucchi e le Stanze di Enea, ma ci sarà la possibilità di visitare anche il nuovo Museo Archeologico. Allestito infatti al piano terra nelle scuderie egregiamente recuperate della prestigiosa residenza nobiliare, il museo occupa oltre 400 metri quadrati distribuiti proprio tra l’edificio principale di Palazzo Pianetti e l’ala che si affaccia sul giardino retrostante. Un progetto ambizioso che ha permesso il restauro conservativo delle pregevoli sale di epoca settecentesca e del chiostro che si affaccia sul giardino, con il pieno recupero dei dipinti e degli ambienti che presentano volte di pregio, oltre ai pavimenti originali.

© A. Tessadori

Lunghi lavori che hanno riportato al vivo la nuda bellezza storica dei locali che sono così divenuti un eccezionale contenitore di altrettanta storia e cultura. Nello specifico gli archi sono stati restaurati e riaperti. Le pareti sono state rivestite con il vetro in modo da preservare il patrimonio storico reso allo stesso tempo così visibile al visitatore. Diverse le decorazioni originarie riscoperte, come il vecchio pavimento considerato una quasi scoperta archeologica. Il visitatore può camminare su una pedana sopra il vecchio piano di calpestio, in sicurezza e lungo un percorso suggestivo, interamente privo di barriere architettoniche.

L’allestimento è valorizzato da pregevoli teche distribuite lungo un percorso storico che va dal paleolitico all’età romana con materiali di proprietà del Comune di Jesi e di provenienza statale.
Otre seicento sono i pezzi: tra essi meritano di essere segnalati il ciclo di statue di età giulio-claudia di epoca a cavallo tra il sec. I a.C. e il sec. I d.C. comprensivo dei ritratti degli imperatori Tiberio, Caligola ed Augusto, nonché le pregevoli ceramiche a vernice nera provenienti dagli scavi del foro Boario.

L’ingresso del Museo Archeologico è al pian terreno e vi si accede dal portone principale d’ingresso del palazzo. Una volta entrati all’interno del maestoso atrio porticato è sufficiente portarsi a sinistra dello scalone, lo stesso che accompagna solitamente i visitatori al primo piano alla Pinacoteca Civica.

Il Museo si affaccia su un tipico giardino all’italiana cinto da mura: un giardino che rappresenta al meglio uno dei concetti chiave del giardino settecentesco che media tra lo spazio privato del palazzo e quello naturale della campagna. Una cornice inusuale che fa godere gli ambienti di una luminosità naturale.

© A. Tessadori

Non solo opere, non solo storia, non solo un bel contesto espositivo, ma anche solidarietà. È stato infatti sottoscritto dall’amministrazione comunale di Jesi un accordo di solidarietà (la campagna “Adotta un Museo”) con Icom Italia a sostegno della Rete Museale dei Sibillini e, attraverso di essa, alle comunità colpite dal sisma. Fino al 2019, nel museo e nelle strutture comprese all’interno di Palazzo Pianetti, presteranno servizio operatori culturali della cooperativa che gestisce alcuni dei più importanti musei nella zona del cratere chiusi per danneggiamenti e dunque rimasti senza lavoro.

di R. Scortichini