Frontino, tra arte e natura

Frontino torre civica

Un borgo modellato dal paesaggio, custode di un favoloso patrimonio artistico

La natura che circonda il borgo di Frontino (www.comune.frontino.pu.it) ha del prodigioso. Il suo territorio è immerso nel Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello. I boschi tappezzano le pendici montuose con la roverella, l’acero e la quercia. Il signore incontrastato è però il cerro, infatti in quest’area troviamo la cerreta più grande d’Europa. Frontino se ne sta arroccato sul suo sperone roccioso, luogo privilegiato dal quale la vista abbraccia un panorama sconfinato, che culmina nelle vette del Nerone, del Catria e del San Vicino. A valle, il silenzio è interrotto solo dallo sciabordio del torrente Mutino. Con i ciottoli raccolti dal letto del corso d’acqua, è stato edificato il meraviglioso centro di Frontino, inserito tra I Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione. Molti tra palazzi, strade e piazze sono stati costruiti usando proprio quelle pietre.

Frontino
© A. Tessadori

Si è così creata una simbiosi perfetta tra natura e opera dell’uomo, un legame indissolubile tra il paese e ciò che lo circonda. Questo rapporto così intimo e fuori dal tempo suggestionò il grande artista torinese Franco Assetto (1911-1993). Sperimentatore instancabile, sempre attento all’evolversi dei linguaggi artistici, Assetto considerò Frontino suo luogo d’elezione e donò alla comunità frontinese molte delle sue opere, oggi esposte nel Museo a lui dedicato. Di fronte al Museo, Assetto decise di immortalare la sinergia tra pietra e acqua che ha forgiato Frontino in una delle sue “Sculture d’acqua”, una bellissima fontana che coniuga l’arte contemporanea con una cornice dove sopravvive ancora intatto il fascino del Medioevo.

Frontino
© A. Tessadori

Un’altra delle incredibili fontane di Assetto si trova sulla strada che porta al gioiello di Frontino: il Convento francescano di Montefiorentino. Fondato nel 1248, si tratta di uno dei più grandi conventi delle Marche. Circondato dalla natura, immerso nel silenzio, è un luogo dello spirito che ci induce alla contemplazione. Meta imperdibile non solo per i fedeli, all’interno del convento troviamo anche opere dal grandissimo valore artistico. In particolare, spicca la stupenda Cappella dei Conti Oliva. La luce che fiocamente penetra all’interno illumina le morbide linee rinascimentali, sapientemente disposte per conferire allo spazio una profonda sensazione di armonia. Bellissimi i due inginocchiatoi con intarsi del maestro Zocchino, così come le tombe riccamente decorate del conte Gianfrancesco Oliva e di sua moglie. Ma a colpire è soprattutto la pala d’altare, raffigurante la Madonna col Bambino e Santi, capolavoro di Giovanni Santi.

La capacità di elevare la tradizione trasformandola in arte e cultura è uno dei segni distintivi di Frontino. Lo testimonia il Mulino del Ponte Vecchio. Nato nel Trecento per rifornire di pane il castello, il mulino crebbe di importanza e dimensioni, tanto da portare all’edificazione di una grande torre di difesa. Al suo interno è oggi ospitato il Museo del pane, che illustra la storia del pane e dell’arte molitoria.

Frontino
© A. Tessadori

Di nuovo l’acqua che muove e crea, di nuovo il rapporto tra natura e uomo. Frontino è fatto di questo. Se non bastano le parole, si osservi il simbolo del paese, la sua trecentesca Torre Civica. Completamente ricoperta di rampicanti, la torre si cambia d’abito ad ogni stagione. Imperdibile lo spettacolo d’autunno, quando esplodono i caldi colori del fall foliage, e la torre diviene un baluardo vermiglio che toglie il fiato.