“La misura del cosmo”, un viaggio nel tempo

Casa Colocci Jesi - © A. Tessadori

Una misteriosa escape room per immergersi nella vita di Angelo Colocci, l’umanista.

Jesi custodisce all’interno della sua cinta muraria diverse meraviglie tra cui molteplici palazzi nobiliari: un suggestivo patrimonio secolare architettonico, artistico e culturale che conserva anche le storie di chi un tempo li abitò. 

Di fronte al Palazzo della Signoria, un tempo Palazzo del Governo, si erige la residenza della più importante casata nobiliare della cittadina: la Casa Museo del Marchese Adriano Colocci Vespucci. Si ha notizia che questo edificio già nel 1475 fosse di proprietà dei Colocci e fu proprio l’umanista Angelo Colocci a trasformare per primo questa opera architettonica in un palazzo cinquecentesco con portico e cortile. Il palazzo ebbe una veste rinascimentale prima e scenografica settecentesca successivamente. Qui vissero tutti i discendenti dei Colocci e del navigatore fiorentino Amerigo Vespucci. Del suo antico proprietario Angelo Colocci restano alla memoria gli arredi, libri, manoscritti, epigrafi, antichità, dipinti e sculture, oggetti artistici, armi ed armature custoditi nel tempo dai discendenti di Angelo. 

Casa Colocci Jesi - © A. Tessadori
© A. Tessadori

Ma cerchiamo di capire chi è quel personaggio esotico, con un cappello da mago e un globo stellato in mano ritratto nella “Scuola di Atene” di Raffaello mentre dialoga con un altro enigmatico personaggio rappresentato di spalle, coronato e con un orbe terraqueo in mano. Angelo Colocci per l’appunto, proprio lui!

Nato a Jesi nel 1474, figura centrale per la cultura, l’arte, il rinnovamento urbanistico, la letteratura, la scienza nella Roma della prima metà del Cinquecento. Segretario apostolico, presidente dell’Accademia Romana, umanista, uomo politico, filologo colto e raffinato, munifico mecenate, nonché grande collezionista di opere d’arte e di libri, Colocci fu amico di Bramante e di Raffaello, per il quale tradussee, insieme a Fabio Calvo, il De Architectura di Vitruvio.

Casa Colocci - © A. Tessadori
© A. Tessadori

Sarà dunque l’originale Escape Room “LA MISURA DEL COSMO” allestita a Jesi, nella Casa-Museo Colocci Vespucci dal 5 all’8 dicembre, a condurre i partecipanti in un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo del Rinascimento italiano per conoscere da vicino questo illustre personaggio dai grandi saperi ma a pochi conosciuto.

Protagonista sarà il pubblico che attraverso la formula avvincente delle Escape Room in 60 minuti dovrà dar prova di spirito investigativo, potenziare al massimo le capacità di osservazione per sciogliere gli indovinelli e risolvere gli enigmi celati tra le stanze che furono del Colocci e dei suoi discendenti. 

Casa Colocci - © A. Tessadori
© A. Tessadori

È un appuntamento ludico-culturale che anticipa in maniera stuzzicante l’apertura – a marzo 2021 – della grande Mostra Raffaello e Angelo Colocci. Bellezza e Scienza nella costruzione del mito della Roma Antica presso i Musei Civici di Palazzo Pianetti a Jesi.

E sono proprio i Musei Civici i promotori di questo primo appuntamento che punta sull’esperienza emozionale per far vivere al pubblico il contesto culturale del Rinascimento marchigiano, che appartiene all’Italia e al mondo intero, per anticipare quelle che saranno le atmosfere della mostra. 

L’Escape Room è una Wunderkammer per immergersi in modo innovativo nella caleidoscopica vita di Angelo Colocci e nella sua Casa Museo che, per l’occasione, non ha modificato l’assetto originale degli arredi di ogni stanza proprio per offrire ai partecipanti uno stretto contatto con l’ambiente di vita che fu della casata Colocci e ancor più per conoscere l’universo colocciano fatto di linguistica, umanesimo, metrologia, cosmologia. 

Casa Colocci - © A. Tessadori
© A. Tessadori

A chi saprà risolvere gli enigmi e giungere, quindi, alla fine dell’intrigante missione, verrà consegnato un premio speciale e misterioso. Per tutti i partecipanti al gioco resterà il piacere di un’esperienza rinascimentale unica, fortemente suggestiva.

di R. Scortichini